La vita del manicomio di Porta Melatina raccontata da chi ci lavorava

TERAMO – Sarà proiettato domani, giovedì 7 dicembre, alle 17.30, nella corte interna della Biblioteca Melchiorre Delfico di Teramo il video documentario "Questi soltanto i pochi, forse neppure i veri", realizzato dalla Fondazione Università degli Studi di Teramo.
Alla presentazione – coordinata da Annacarla Valeriano ‒ parteciperanno il presidente della Fondazione Università degli Studi di Teramo Francesco Benigno, il presidente della Fondazione Tercas Enrica Salvatore, il direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Teramo, Nicola Serroni, lo psichiatra Francesco Saverio Moschetta.
«Il documentario – si legge nella presentazione ‒ racconta le vicende dell’ex ospedale psichiatrico Sant’Antonio Abate di Teramo, aperto nel 1881 e chiuso il 30 marzo 1998. A riannodare i fili della memoria sono i testimoni – medici, infermieri, assistenti sociali – che, a partire dal secondo dopoguerra, hanno vissuto la realtà chiusa del manicomio e hanno costruito insieme la storia di un’esperienza collettiva. La narrazione si snoda attraverso le loro voci e i loro ricordi, che restituiscono spessore e significato ai cambiamenti intervenuti nel corso degli anni Sessanta e dopo la legge 180 e rievocano gli avvenimenti che hanno consentito di chiudere il manicomio e far ritrovare una prospettiva a chi non aveva più futuro».
Il documentario è stato realizzato con il contributo della Fondazione Tercas, valorizzando proprio le testimonianze raccolte da Annacarla Valeriano nell’ambito del progetto “Voci dal Manicomio”, avviato nel dicembre 2014 dall’Archivio della Memoria della Fondazione Università degli Studi di Teramo. Da allora e fino a oggi sono state raccolte – sotto forma di video e audio interviste ‒ circa 29 ore di testimonianze audiovisive inedite che raccontano la storia di una delle più importanti istituzioni del territorio, divenuta parte integrante dell’identità culturale della regione.
«Queste memorie – dichiara Annacarla Valeriano, responsabile dell’Archivio della Memoria ‒ se non fossero state recuperate, sarebbero andate disperse. Oggi, invece, sono state catalogate, digitalizzate e conservate. La valorizzazione della memoria degli ex ospedali psichiatrici è stata avviata in tempi relativamente recenti e con questo progetto anche Teramo si inserisce a pieno titolo in un percorso scientifico nazionale inaugurato dal Ministero dei Beni Culturali. Nei prossimi mesi ‒ conclude ‒ contiamo di ampliare ulteriormente il patrimonio documentario e di rendere consultabili on line le testimonianze raccolte».